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Perché dovremmo tutti riscoprire l’arte della liuteria …

  • yrivistaculturale
  • 2 feb 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

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Nata nel XVI secolo e cresciuta esponenzialmente con la diffusione delle arti barocche in Europa, la liuteria rappresenta forse la forma d’arte che più di tutte nel corso dei secoli è riuscita a rimanere ancorata alle tradizioni senza mai snaturare le proprie peculiarità più del dovuto e senza che i suoi artigiani rinnovassero in modo troppo frettoloso o tempestivo le tecniche utilizzate. Al giorno d’oggi, sarebbe alquanto difficile comprendere il mestiere del liutaio senza aver prima conosciuto quelle che sono le radici di questa professione: sarebbe difficile capire cosa vuol dire dedicarsi a una simile attività senza prima aver avuto modo di studiare l’importanza che essa ha avuto in importanti città italiane ed europee andando ad impattare inevitabilmente sulla storia della musica nel nostro continente e sulla sua successiva evoluzione.

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Eppure, tutto ciò non deve lasciarci sospettare che ormai la liuteria abbia l’unico scopo di perpetrare l’antico folklore locale o tutt’al più di creare strumenti appena più personalizzati e rifiniti di quelli creati dalle grandi aziende produttrici e dalle loro catene di montaggio (sebbene la liuteria, effettivamente, adempia diligentemente a ciascuno di questi scopi); chi dedica il proprio cuore a questo mestiere, al contrario, garantisce la conservazione di un patrimonio immateriale d’inestimabile importanza riuscendo al tempo stesso a garantire un servizio utile ai propri clienti e ad assicurare ai propri centri d’appartenenza -o perlomeno alla maggior parte di essi- la sopravvivenza di un settore importantissimo per le rispettive economie locali.

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La liuteria in altre parole è una di quelle poche forme d’arte in grado di coniugare l’utilità del creare e del riparare uno strumento musicale con la possibilità di svolgere questo lavoro in modo creativo ed esemplare il tutto spaziando dai violini ai contrabbassi fino alle chitarre e rendendo questa una professione assai meno monotona e assai più affascinante di quanto chiunque dall’esterno non possa supporre.

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Potrebbe bastare tutto questo per lasciarci intendere quanto questa tanto sottovalutata quanto straordinaria forma d’arte sia preziosa eppure non è così, poiché l’importanza della liuteria è in grado di andare ben oltre le funzioni che storicamente le attribuiamo. Liuteria vuol dire spettacolo, poiché senza di essa sarebbe impossibile avere strumenti e di conseguenza spettacoli musicali di qualità; liuteria vuol dire rapporto con la natura, poiché senza un’approfondita conoscenza dei cedri e degli abeti da cui viene ricavato il legno necessario per la realizzazione dei propri strumenti non si potrà mai procedere con il proprio lavoro in modo ottimale; liuteria, che ci crediate o no, vuol dire anche risparmio, poiché più passano gli anni più diventa importante se non addirittura indispensabile riciclare il legno avanzato ingegnandosi nel creare piccole, nuove lavorazioni; liuteria vuol dire perfezionismo, pazienza, ossessione, conoscenza delle sfumatura sonore e sensibilità alla bellezza delle forme estetiche … insomma, vuol dire possedere tutte quelle qualità che da sempre contraddistinguono e rendono speciali i migliori artigiani del nostro Paese. Proprio quest’ultima è anche la principale ragione per cui sento l’obbligo morale di dedicare così tante attenzioni a tutte quelle forme d’arte storicamente considerate minori e che tuttavia in Italia hanno sempre raggiunto vette inimmaginabili di eccellenza: con l’aumento delle difficoltà socio-economiche cui i piccoli artisti artigianali stanno andando incontro, a mio modesto avviso, sta aumentando anche il nostro dovere nel sostenere le loro attività foss’anche soltanto conoscendone in modo più approfondito la natura delle stesse. In fondo la bellezza della liuteria non consiste solo nel suo valore ma soprattutto nella sua capacità di ricordarci la raffinatezza di un mondo in cui il lavoro manuale era ancora rispettato ed in cui la possibilità di acquistare un oggetto unico e pregiato veniva considerata assai più importante della mera opportunità di risparmiare qualche spicciolo; un ricordo che ad essere sinceri sarebbe bello poter far rivivere nella memoria del maggior numero di persone possibile.

Edoardo Zauli.

 
 
 

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